Il nuovo psico-romanzo dell’autrice Sibyl von der Schulenburg, “La porta dei morti”, edito dalla casa editrice Il Prato di Padova, è stato presentato in anteprima nazionale al BUK Festival di Modena, sabato 21 febbraio.
Sibyl von der Schulenburg è un’autrice italiana ormai conosciuta ai lettori che amano i romanzi con le trame dense e ricche di pathos. La sua scrittura è caratterizzata da fluidità, ritmo serrato, rinuncia a fronzoli linguistici e sapiente utilizzo del potere evocativo delle parole.
Dopo una lunga carriera come imprenditrice, la laurea in materie giuridiche e gli studi in materie psicologiche, l’autrice si dedica alla saggistica e al romanzo storico per approdare infine allo psico-romanzo. Tra i progetti di maggior rilievo, e forse di maggior impatto sulla sua concezione di scrittura creativa, c’è l’ideazione e la direzione del Premio Letterario Internazionale Scrittori Dentro, rivolto ai detenuti con sentenza definitiva che scrivono in lingua italiana e giunto alla seconda edizione.
La trama di “La porta dei morti” ci porta nella migliore tradizione del thrilling con risvolti psicologici.
Cosa spinge Giulia alla raccolta di tanti cani randagi? Lo fa per amore e per pietà o è qualcos’altro che la costringe a quel fenomeno che gli anglosassoni chiamano animal hoarding, collezionismo di animali? Se lo chiedono anche le autorità di Verdalmasso, un paese tra le colline toscane dove l’anziana svizzera risiede ormai da diverso tempo, in solitudine ai margini del paese. Il sindaco però non può dedicarsi solo al problema della cagnara in quanto si avvicina il solstizio d’estate e, la notte di San Giovanni, il paese è da sempre teatro di incontri particolari, visite di parenti scomparsi da tempo. La psicologa, incaricata di sondare le capacità psichiche di Giulia è nativa di quei luoghi, diretta discendente degli etruschi che lasciarono tracce nelle tombe circostanti il paese e nelle tradizioni legate alle porte dei morti, passaggi ben noti agli antropologi, che hanno il potere di togliere la paura di morire.
Dopo Ti guardo e I cavalli soffrono in silenzio, l’autrice offre in questo psico-romanzo un messaggio d’amore e di speranza, una cerniera affettiva tra passato e futuro, un viaggio tra psicologia e parapsicologia.