Progetto Genny

GENNY: SECONDO GOAL

A Villa Frua (Stresa), il 4 novembre 2023, con gioia -e anche una punta d’orgoglio- abbiamo donato la seconda super sedia a rotelle grazie al progetto “Genny – A muso duro”.

Questa volta l’ha ricevuta Fabio, un disabile della Liguria. Fabio soffre di sclerosi multipla da tanti anni e anche per lui avere una Genny fa la differenza.

Il progetto “Genny – A muso duro” va avanti. L’obiettivo non è la sola donazione ma anche la divulgazione dell’informazione che esiste una tecnologia che può cambiare la vita di tanti disabili. Il romanzo “A muso duro”, 2022 Golem Edizioni, serve anche a questo. Si vuole far sapere al grande pubblico che le cose si possono cambiare, basta sovente assistere a una presentazione libraria per rendersi conto della realtà.  Se poi si ha anche la fortuna di assistere a una donazione ci si sente come “illuminati”. Sono queste le parole degli ospiti del recente evento a Stresa a Villa Frua.

Continuiamo a cercare occasioni di presentare il libro e a proporlo come oggetto di regalistica natalizia alle aziende. Il romanzo è già stato premiato in vari premi letterari confermando le recensioni letterarie positive.

La prossima donazione ha bisogno dell’aiuto di tutti.

Giulia Ghiretti e Genny

Non è stato facile ma terribilmente emozionante. La presentazione del progetto Genny e la prima donazione del veicolo speciale sono avvenute in una location perfetta e con il pubblico più indicato. C’erano il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il rappresentante del Comitato Paralimpico Regionale Emilia-Romagna Giovanni Bertani, l’inventore di Genny Paolo Badano con lo staff di Genny Angels, l’associazione che dirige e che fa da contenitore al progetto letterario filantropico. In un angolo c’era anche l’editore di Golem Giancarlo Caselli e pronti a dare una mano c’erano amici venuti da lontano, imprenditori dell’automotive e altri sostenitori del progetto.

E poi c’era lei, Giulia Ghiretti, campionessa di nuoto con un cuore grande e una mente agonistica che, come ogni sirenetta, per muoversi fuori dall’acqua ha bisogno delle ruote.

Ho cercato di raccontare un po’ l’idea del progetto, il contenuto del romanzo “A muso duro” e come Genny, la fantastica sedia a rotelle, sia entrata nella mia vita di camminante. È nata scrivendo come se l’avessi ideata io per poi scoprire che già c’era. Il mio personaggio principale aveva bisogno di una base mobile, qualcosa che sostituisse le gambe disabili e non potevo davvero pensare alle braccia come propulsione in un mondo tecnologico come il nostro. Non sarebbe stato anacronistico?

La letteratura serve anche a mettere in evidenza i mali della società, di ogni tempo e luogo, ma sempre in modo da essere comprensibile alla modernità perché il lettore farà un confronto con la sua esperienza. Mi chiedevo dunque se il lettore si sarebbe reso conto dell’anacronismo delle tradizionali sedie a rotelle che costano l’usura delle spalle di chi per anni deve spingere le ruote così come mi chiedevo se avrebbe compreso le esigenze quotidiane del disabile.

A ogni modo, qualche sponsor l’ha capito e così è già stata fatta la prima donazione. Giulia Ghiretti è salita sulla sua Genny portando con sé il messaggio che si può vivere molto meglio con un dispositivo che poggia sulla tecnologia Segway, consente di muoversi su ogni tipo di terreno, lascia libere le mani ed elimina una gran parte delle barriere architettoniche.

Il progetto continua: ogni libro venduto contribuisce all’acquisto della prossima Genny.

 

Amici di Genny

Il progetto Genny continua.

La prima sedia mobile tecnologica Genny, sarà donata a Giulia Ghiretti atleta medaglia d’argento nei 100 rana alle paralimpiadi di Tokyo del 2020 e detentrice di tanti altri titoli sportivo agonistici.

Giulia sarà la prima “Amica di Genny”, persone con disabilità fisica che ricevono in dono una sedia a -due- ruote di ultima generazione grazie al “progetto Genny”.

Il progetto si fonda sul romanzo “A muso duro” edito da Golem Edizioni – giugno 2022- ma gode anche del supporto di vari sponsor ed è  in collaborazione con Genny Angels l’associazione fondata dall’inventore di questo veicolo rivoluzionario Paolo Badano.

La presentazione del progetto e l’assegnazione della prima Genny avverranno il 16 luglio ore 10.00 al museo Enzo Ferrari di Modena. Grazie al MEF per la generosa collaborazione.

Le copertine

Siamo ormai prossimi ad andare in stampa e, dopo un accurato editing di Carolina Dema della casa editrice Golem, siamo a scegliere la copertina. Le proposte sono due e, come annunciato precedentemente, il popolo dei lettori è chiamato a esprimersi anche su queste.

 

Sui social si stanno valutando le due opzioni e i commenti sono molto interessanti.

Le immagini sono radicalmente diverse l’una dall’altra ma entrambe sono frutto di capacità interpretativa e tecnica pittorica. I messaggi veicolati sono quasi opposti: la prima -con una bella testa di cavallo stilizzata e una sedia a rotelle- lascia ampio spazio all’immaginazione di chi la guarda; la seconda è più limitativa perché già più completa anche nell’ambientazione naturalistica.

Direi che la prima induce a farsi più domande sul contenuto del libro anticipando una vicenda travagliata ed emotivamente vivace, la seconda è forse più rassicurante perché non lascia spazi bianchi. I cavalli raffigurati sono anch’essi diversi: il primo è vivo anche se solo tratteggiato, fa pensare che il protagonista sia lui a che quel “muso duro” sia il suo; il secondo potrebbe essere un cavallino della giostra che s’incarica di portarci dolcemente verso la soluzione di un problema che qualcuno ha dovuto affrontare a muso duro.

Il cavallo nella prima copertina è completo, nel senso che c’è tutto, non si sente la mancanza del corpo perché potrebbe essere ovunque, a sinistra, di fronte o a destra (l’animale potrebbe avere il collo piegato) mentre nella seconda si sente forse un po’ la mancanza dei posteriori.

E cosa pensare di quella carrozzina la cui traccia porta al cavallo?

IL TITOLO

Il titolo si è proposto da solo, in maniera prepotente, sbaragliando ogni concorrenza. L’avevo nel cuore da sempre ma poi sono andata a cercarlo nella mente, dove non era.

Durante la stesura del romanzo ho pensato molto a disabili che mi hanno impressionato per la loro tenacia, alcuni che ho conosciuto come Franco Bomprezzi che mi ha parlato a lungo del suo pensiero su “ruotanti” e “camminanti”, altri che non ho mai incontrato come Alex Zanardi, l’icona della resilienza oppure Pierangelo Bertoli, un cantante che ho sempre ascoltato e apprezzato. Sono stati alcuni brani di quest’ultimo che hanno contribuito a forgiare il personaggio principale; sentivo la musica di Bertoli mentre scrivevo e quindi, parecchio tempo dopo, è riemersa durante la rilettura in fase di editing. Poi, per caso, sono incappata in un video in cui il cantautore spiega le origini di una sua canzone e lì ho capito che il titolo non poteva essere altro che: A muso duro.

Questo collegamento nell’anno in cui cade il ventennale della morte di Pierangelo Bertoli è un’altra di quelle coincidenze che si sono infilate come perle sul filo di questo romanzo.