Pino Roveredo

Senza lo stato d’animo a spigolo del critico, figura che è lontana dalla mia storia e dal mio sapere, ma usando unicamente la libertà di suggestione, impressione, emozione, sono entrato nel movimento e nella storia di Sibyl.

Sono entrato con i miei occhi nella storia di altri occhi, o occhio, e senza l’uso ruffiano della piaggeria (reverenza che non mi appartiene), posso giurare di essermi sentito afferrare dalla scrittura e scaraventare nella trama.

La scrittura di Sibyl, pur raccontando fatti importanti, potenti, violenti, non usa mai il trucco l’arma o il trucco del rumore e dello scalpore, e con una calligrafia senza urlo scrive e descrive la cronaca con le righe ferme della imparzialità.

La scrittura di Sibyl ha anche un altro merito, o forza, quella di una meravigliosa agilità. Ad esempio lei, dentro la storia, non si sofferma mai sul riposo annoiato delle filosofie inutili, dei contorni banali, o passaggi senza senso, ma tutto è pensato e costruito con la narrazione vivace dell’essenzialità, dentro, non c’è una parola, virgola e punto fuori posto, in “Ti guardo”, tutto è importante, niente è superfluo.

Per chiudere volevo dire che io solitamente non uso mai raccontare i particolari del libro che presento, perché credo che questo sia un compito che aspetta all’autore, però in questo caso mi sento e consento di dire che questo… non è assolutamente un libro da comodino, e mi spiego, questo non è un volume che puoi leggere cinque pagine oggi, e cinque pagine domani.

Qui, quando entri, facile che vieni inghiottito dall’emozione e agitazione degli intrecci, e allora ti succede di rimbalzare sul fenomeno atroce dello stalking, la dolce effimera delle torte e del decoro dei fiori di pasta e zucchero, la terapia online, la tragedia della prostituta, le disperazioni dei deliri erotomani, e tutto intorno l’urgenza impellente di amore, amore, amore…

Ripeto, questo non è un libro da comodino, ma un testo che ti spinge e costringe a inseguire il bisogno assoluto dell’ultima pagina, verso il sospirato finale, arrivo sconvolgente e assolutamente straordinario.

Un consiglio… a volte capita che per la fretta di entrare nella trama, si scartino le pagine iniziali riservate alle anticipazioni di prefazioni, premesse e prologhi. Qui no, qui il prologo è un passaggio essenziale fino a diventare la chiave di tutto il romanzo. Grazie Sibyl.