Se è vero che l’arte supera confini e pregiudizi, quella prodotta in carcere sembra dover superare qualche ostacolo in più. Qui l’arte non entra in carcere ma è buttata fuori attraverso le sbarre per affrontare la società esterna, sempre critica nei confronti di chi è “dentro”. Racconti, poesie, lettere d’amore, ricette e disegni, prodotti in carcere, sono raccolti in un’antologia dedicata e indirizzata
al mondo libero,
a quelli che non
vedono oltre i muri.