L’esistenza dei detenuti nelle nostre carceri si svolge su un filo teso tra i due monconi di un ponte sprofondato nel vuoto. Le opere raccolte in questo volume, racconti, poesie, testi rap, ricette e disegni, esprimono le paure e le speranze di chi si muove su quel filo con lo sguardo fisso verso il punto d’arrivo che talvolta è talmente lontano da oltrepassare l’aspettativa della vita: il “fine pena mai”.
A te, che fuori volgi lo sguardo altrove.