Progetto Genny

Il “Progetto Genny” è nato e maturato durante la stesura del seguito al mio primo: psicoromanzo “I cavalli soffrono in silenzio”. Critici e lettori avevano chiesto di sapere che fine aveva fatto il crudele Sandro Cartullo e come aveva reagito il dolce Markus Cattel alla scoperta delle atrocità commesse dal suo compagno di lavoro e di vita.

Mi sono presa tutto il tempo necessario per scrivere una storia che avevo in testa da tempo, l’avevo anche anticipata durante alcuni incontri letterari, e alla fine ne è uscito un lavoro considerevole, finora il più ponderoso dei miei romanzi.

Chi mi segue sa che mi documento sempre molto sugli argomenti di cui scrivo e, in questo romanzo, ho trovato l’occasione di documentarmi anche sulle sedie a rotelle, scoprire che non tutte sono uguali e che le prestazioni come i prezzi variano moltissimo, però tutte offrono aiuto e nel contempo pongono dei limiti a chi le usa. Mi è tornato in mente l’amico Franco Bomprezzi che sulla carrozzina ha passato una vita e ho ricordato molte delle parole che mi aveva detto prima di andarsene alla fine del 2014. Lui pretendeva di essere considerato un uomo in ogni accezione, che fosse seduto non faceva differenza; disapprovava il “camminante” che gli mostrava pietà quanto il “ruotante” che si piangeva addosso.

Documentandomi sulle sedie a rotelle ho scoperto un veicolo incredibile, una sedia a due ruote che sfrutta la tecnologia Segway, ideata da Paolo Badano che l’aveva studiata per se stesso. La sedia si chiama Genny (www.Gennymobility.com) e mi era sembrato un segno del destino che si chiamasse quasi come la persona che aveva creato degli squilibri psichici in Sandro, l’americana Jenny. Genny, la meraviglia a due ruote, è così diventata quasi un personaggio del romanzo e, mentre la mettevo in scena, è nato in me il desiderio di riuscire ad aiutare qualcuno ad averne una. Purtroppo è costosa e pochi se la possono permettere.

Ho poi contattato -per un parere- Paolo Badano, fondatore anche dell’associazione Onlus Genny Angels: il suo entusiasmo per il libro e il progetto mi hanno convinta ad andare oltre.

Mancava però l’editore che avesse il coraggio di pubblicare un testo che si occupa di tabu, argomenti difficili come la sessualità dei disabili, maltrattamento di animali e certe parafilie legate alla disabilità.

Infine s’è fatto avanti di nuovo l’amico Luca Parisato, Il Prato Publishing House di Saonara/Padova che, una volta in più, ha dimostrato di sapere cosa significa fare l’editore assumendosi certi rischi.

Ed eccoci pronti per il “Progetto Genny”: tutti i ricavi spettanti all’autore saranno versati direttamente a Genny Angels che li destinerà all’acquisto di una (spero più) Genny da donare a un candidato definito di comune accordo.

Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e desideriamo coinvolgere il popolo dei lettori nelle fasi editoriali dell’opera. Iniziamo con la ricerca di un titolo.

Chi creerà il titolo che più piacerà all’editore sarà menzionato nel libro, invitato ad alcune presentazioni del libro e alla cerimonia di donazione della Genny.
I titoli proposti dovranno essere inviati via Messenger sulla mia pagina FB oppure via mail a progettogenny@gmail.com o info@sibylvonderschulenburg.com
Scendete in campo con noi!