L’umorismo di Molly

Molly è una pastorella australiana senza coda che vive con me da tanti anni ormai, sa dov’è il suo posto e questo la rende felice; non aspira a salire su letti, poltrone o divani perché sa che sono posti miei; gode del fatto di essere cane-unico e di non aver concorrenza per coccole e cibo (tranne l’antipatica abitudine della signora delle pulizie che porta via la ciotola anche se ci sono dentro le crocchette). Dal suo comportamento deduco che riesce a capire cosa le dico, benché dai cani non ci si aspetti che abbiano quel tipo d’intelligenza, eppure Molly sa quando si parla di lei e basta anche solo una parola per mortificarla o farla ridere.

Da quando la conosco, ammiro il suo sorriso, quel modo elegante di tirare le sottili labbra nere sopra la doppia fila di denti bianchi e aguzzi. Quando c’incontriamo la mattina per colazione, Molly mi viene incontro dimenando il posteriore, sorridendo e strizzando gli occhi, ma non si limita al sorriso.

Molly ha il senso dell’umorismo e una risata contagiosa; afferra le situazioni comiche e disdegna le battute inglesi, sghignazza sulle disgrazie umane e sospetto che per una bella barzelletta sarebbe disposta a mostrare ai ladri dove sono le chiavi di casa. Sospira quando va in onda il telegiornale, per cui temo che non trovi divertente il sarcasmo dei politici o l’ironia velata di Mentana, ma adora le uscite di certi complottisti e le dichiarazioni fantastiche dei cacciatori di voti. Sono certa che le piacerebbero i talk show, ma non le farebbero bene perché passerebbe ore a ridere e sarebbe nocivo per la sua struttura ossea oltre che per quella cerebrale.

Chissà se davvero capisce il contenuto delle frasi o se, piuttosto, sia il modo di dire le cose a scatenare in lei l’ilarità. Quando poi si rotola dalle risate è incomparabile!

Ma… i cani ridono?