Personalmente ritengo che il cake design sia un’arte visiva che dovrebbe distinguersi dalla pasticceria, ma lei la pensa diversamente, forse perché è perfezionista. Per Leda Intorta, nel cake design l’arte visiva e quella gustativa si devono incontrare e complementare. È giovane, carina e capace; i suoi video su Youtube sono d’insegnamento a molti amanti dell’arte in pasta di zucchero, ai suoi corsi partecipano artisti di tutt’Italia.
A me Leda ha ispirato la scena del romanzo “Ti guardo”, e la sua consulenza sulla composizione e consistenza della gum paste è stata fondamentale per la strutturazione della trama. Spesso mi chiedono se Leda abbia ispirato anche la figura di Valentina, la cake designer del romanzo. La risposta non è semplice e rischia di essere incompleta.
Nella prima stesura di qualche anno fa, le due figure si assomigliavano molto e anche il nome del personaggio ricordava Leda: Leonora Laisi (il secondo nome di Leda è Eleonora). Questa scelta si rivelò presto infelice poiché limitava moltissimo lo sviluppo della trama. Scrivendo mi sono resa conto che cercavo in ogni modo di far coincidere le personalità di Leda ed Eleonora, plasmando un personaggio a discapito della storia.
Dopo circa un anno dalla prima stesura, ho ripreso il manoscritto e deciso di liberarmi da un vincolo tanto stringente. Da lì il romanzo ha preso una via diversa e ora il mio personaggio Valentina è tanto diverso da Leda, mia figlia.
E no, Intorta non è il suo cognome.