L’ho pensato per tanto tempo. Ho visto i suoi colori e le sue forme nascere, crescere e modificarsi nel tempo. Ho udito i suoi rumori: le voci, i miagolii, i latrati e anche qualche nitrito, che salivano tutti verso un cielo toscano.
L’ho covato, amato e atteso. È stata un’incubazione d’amore che ho monitorato giorno per giorno assaporando la formazione di ogni singolo elemento e ho gioito il giorno in cui ho potuto intravedere la sua sagoma definitiva. Quello è stato il momento in cui ho avuto certezza della sua esistenza e ho comunicato all’editore di poter offrire un nuovo psicoromanzo.
Ma non è stato sempre facile. I miei personaggi, le mie creature, hanno la tendenza a rendersi indipendenti e vogliono fare di testa loro. Io li vesto di una storia e li plasmo in precise forme emotive, ma loro sono insofferenti, impazienti come dei ragazzini e sfuggono sovente al mio controllo. Non riesco a isolarli. Pare che siano sempre a conoscenza dell’esistenza degli altri, fanno di tutto per interagire tra di loro e i risultati di queste infrazioni al regolamento sono deleteri. Spesso li devo riprendere, uno per uno, ripulirli dalle contaminazioni e ammonirli.
Però alla fine ce l’abbiamo fatta ed è nato il nuovo romanzo: “La porta dei morti”.
Il titolo si rifà a delle antiche porticine etrusche attraverso le quali si facevano passare i defunti e che venivano chiuse, talvolta murate, subito dopo. In questo modo la morte non avrebbe trovato la via per entrare di nuovo in casa.
A dispetto del titolo questo è il più tenero dei miei psicoromanzi ed è stato presentato in anteprima nazionale al Buk Festival di Modena il 21 febbraio scorso.
Tanti sono stati i visitatori che si sono sentiti attratti dal gatto in copertina, che alla fine non ho resistito ed ho rivelato il significato di quell’animale: rappresenta la creatività, l’ispirazione della protagonista più anziana della storia, una scrittrice svizzera che vive sulla Costa degli Etruschi.
S’è parlato dell’antico popolo degli Etruschi, del loro modo di concepire la vita e la morte, dell’amore eterno tra una coppia di giovani etruschi. Leggende.
Parlando del mio libro, ancora fresco di stampa, mi sono resa conto che ormai aveva spiccato il volo, l’avevo lasciato libero di andare tra la gente.
Un altro che se ne va…