8 marzo

Sibyl von der SchulenburgUna volta l’anno tiriamo le somme della nostra esistenza e ragioniamo per qualche giorno sul totale. Poi natura vuole che ci si abitui al peso del numero crescente e si facciano previsioni – sempre ottimistiche – sugli anni che abbiamo davanti.

Quest’anno ho iniziato qualche giorno prima a porre sulla bilancia del tempo tutto ciò che ho avuto nei dodici mesi passati dato che sono stati davvero molti i cambiamenti e i risultati.

Ho percorso tanta strada e conosciuto tanti personaggi attraverso i miei libri. Ho creato e generato, descritto e dipinto, gioito e sofferto battendo i tasti del mio Mac cercando sempre di essere veloce almeno quanto lui. Le emozioni nascevano, montavano, si definivano e poi fluivano nelle parole che combinandosi raccontavano storie sempre nuove.

È stato un anno di crescita e di nuovi incontri, una raccolta di momenti di grande valore. Il tempo che passa però non lascia solo segni positivi.

Un po’ di conforto mi giunge dalla lingua italiana che sempre più spesso si adegua alla vanità della gente come la lingua del gatto alla forma del lardo: non divento più vecchia, bensì più grande.