È in corso la seconda edizione del Premio Letterario Amalago, un evento diverso dagli altri concorsi letterari, qualcuno dice che sia la scoperta dell’acqua calda. Adoro l’acqua calda, mi c’immergo con voluttà.
Siamo partiti con l’idea di dare ad alcuni libri -in particolare romanzi storici- la possibilità di trovare una vetrina in più senza essere condizionati da case editrici e autori, ma lasciando l’incombenza della candidatura a dei blog scelti edizione per edizione. L’edizione 2022 ha confermato Thriller Storici e dintorni, Letteratura e dintorni di Dianora Tinti, Mangialibri e in corsa si è aggiunto Thrillerlife. Sono loro che dovete spingere perché segnalino al premio i vostri romanzi storici preferiti, non scrivete a me e neppure al Comitato di gestione del premio. I responsabili delle candidature sono i blog.
Quest’anno abbiamo ricevuto splendide candidature e abbiamo anche già individuato i finalisti. È già stata data la comunicazione alle case editrici -assolutamente non a pagamento né doppio binario- che hanno contattato gli autori e accettato alcune condizioni.
Perché abbiamo deciso per il no all’EAP? Credo che fare l’editore sia un lavoro duro se fatto bene, non c’è da arricchirsi, le spese sono molte e i margini risicati. Crediamo anche che, salvo eccezioni, l’editore pubblichi le opere selezionate solo in seguito a un attento editing.
Perché il romanzo storico? Sono un genere letterario che amo particolarmente soprattutto perché mi concede di ideare una storia in cui non devo considerare il cellulare, le email e internet. Potrà sembrare un motivo astruso, ma dare un peso a coincidenze, casualità o destino, comunque lo si voglia chiamare, richiede uno scenario oggigiorno rovinato dalla velocità delle informazioni. La forza delle insinuazioni, i dubbi, l’ignoranza, la fiducia granitica nel prossimo… tutto questo è materiale prezioso nel romanzo storico e non si porrà mai il caso che la missiva inviata da un corriere a cavallo arrivi prima via mail o che la donzella innamorata sia messa a confronto con la fotografia del cavaliere adorato che bacia un’altra donna. I tempi si dilatano, la vita acquista dimensioni diverse ma lo scrittore dovrà essere tanto bravo da inserirvi un poco di ritmo moderno altrimenti rischia di annoiare il lettore. Temo che le lunghe descrizioni dei luoghi non siano più tanto richieste e che anche i valori di un tempo debbano essere un poco manipolati per poter essere condivisi dal lettore moderno. Ma guai a rendere palesi questi aggiustamenti del passato.
Guai soprattutto all’info dumping, alle pagine di storia che stanno alla base dell’ambiente in cui si muovono i personaggi: il lettore moderno non li accetta. Ecco allora che le storie più gradite -e più scritte- sono ambientate in periodi storici studiati sin da adolescenti cosicché il lettore le ha già metabolizzate e ne coltiva un’immagine standardizzata.
La vita nell’antica Roma, la quotidianità della Serenissima, il buio del Medioevo e il fermento nell’arte italica del rinascimento sono convinzioni che il lettore italiano ha radicate dentro di sé. Non importa poi se l’antica Roma non sia stata solo romana, la Serenissima non avesse sempre il carnevale acceso, il Medioevo avesse anche tante luci e il Rinascimento (termine di origine francese) coinvolse tutta l’Europa. Dalla penisola, invece, è concesso uscire nella seconda guerra mondiale per andare soprattutto nei famigerati lager, un’ambientazione “gigiona” nel senso che mette subito il lettore nella modalità emotiva desiderata senza dovergli dire altro. Una pacchia per lo scrittore che in quello scenario può ambientare qualsiasi storia, anche la più incredibile: il lettore sarà sempre convinto di essere stato trasportato in quel luogo dal romanzo mentre un concetto di lager, un suo cliché, già l’aveva dentro di sé. Un romanzo ambientato oggi in Ucraina non sortirebbe lo stesso effetto benché le atrocità siano paragonabili, in particolare la violenza su donne e bambini. L’antico diritto dell’invasore allo stupro e saccheggio è sempre ancora rivendicato.
I finalisti della seconda edizione del Premio Letterario Amalago sono stati selezionati da una Commissione Tecnica composta da Stefano Zecchi (presidente), Flavio Santi, Giuseppe Polimeni, Marco Fornasir e Sibyl von der Schulenburg.
Sono:
Luca Azzolini ROMULUS – IL SANGUE DELLA LUPA 2020, Harper Collins
Giovanni Grasso ICARO – IL VOLO SU ROMA 2021, Rizzoli
Edgarda Ferri IL RACCONTO DEL CORTIGIANO 2021, Solferino
La cerimonia di premiazione si terrà il 14 maggio 2021. Solo allora si conoscerà il vincitore ed eventuali premi speciali.
Dettagli sul sito www.amalago.it